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PRENOTA26 Gennaio 2018
Le droghe possono modificare la personalità di chi ne fa uso?
Un comportamento aggressivo, ad esempio, puo’ essere causato da una intossicazione da cocaina?
Per rispondere a tale quesito, e’ necessario prendere in considerazione alcuni aspetti del problema.
Innanzitutto dobbiamo sottolineare che l’assunzione di una sostanza
psicoattiva, contrariamente a quanto si puo’ pensare, non modifica
aspetti della personalita’, non puo’ indurre cambiamenti nel modo di
fare o agire, ma puo’ inibire o attivare aspetti gia’ presenti nel
soggetto.
Non possiamo quindi aspettarci che una persona, se assume cocaina,
commetta di conseguenza un atto criminoso, a meno che non sia
preesistente una disposizione a commettere un reato. Quello che possiamo
dire invece e’ che se in un soggetto sono presenti aspetti
comportamentali potenzialmente “a rischio”, e’ possibile che
l’assunzione di una certa sostanza vada ad aumentare ed incrementare
tali parti di se’.Ecco che un’intossicazione da cocaina puo’ favorire il
ricorso ad uno schema aggressivo, potenziandolo, quando questo faccia
gia’ parte delle disposizioni personali e dei significati attribuiti al
tipo di situazione in cui il soggetto protagonista si trova.
Quando si parla di effetti delle sostanze psicoattive non si puo’ omettere di considerare l’ interazione che esse intrattengono con la psiche, il comportamento o il contesto a cui appartiene un individuo, a dimostrazione del fatto che l’azione delle stesse e’ influenzata dalla condizione emotiva e cognitiva di chi le assume, ma non solo, lo stato emotivo iniziale di una persona influisce enormemente sulla variabilita’ degli effetti soggettivi prodotti dall’assunzione di una specifica droga.
Se da una parte e’ legittimo pensare che alcuni psicostimolanti come la cocaina non generino di per se’ atti e condotte aggressive, un’intossicazione acuta o cronica puo’ far affiorare configurazioni paranoidi, il cui tratto di fondo e’ la paura e non l’aggressivita’.
Inoltre il tipo di identita’ che un individuo attribuisce a se stesso, in uno specifico contesto, evochera’ adeguati sentimenti, pensieri e stati emotivi che possono essere accentuati o inibiti dall’utilizzo di uno specifica droga. Ci sara’ dunque chi utilizzera’ la cocaina per commettere un reato, chi per ottenere prestazioni sessuali soddisfacenti, chi per cercare di rendersi piu’ estroverso.
Le persone definiscono chi assume una droga soggetto reo e pericoloso. I consumatori delle droghe invece pensano di vivere esperienze piacevoli e gratificanti. Da qui possiamo introdurre il concetto di tossicofilia, che rimanda alle intenzionalita’ del soggetto nella scelta di assumere una droga, anziche’ di tossicodipendenza, che invece vede gli assuntori di sostanze come vittime passive il cui drogarsi non dipende dalla propria volonta’. Per tossicofilia quindi si intende la ricerca da parte delle persone degli effetti gratificanti delle sostanze, utilizzate per modificare intenzionalmente il proprio stato corporeo e mentale ricavandone esperienze cognitive ed emotive dotate di senso e significato. Tali esperienze pero’ mascherano i gravi effetti collaterali dell’intossicazione e il pericolo di sviluppare una forte dipendenza psicologica.
La tossicofilia, motivata dalla ricerca del piacere fisico e mentale
diversamente dalla tossicodipendenza legata all’evitamento della
sofferenza da astinenza, rappresenta una parte pervasiva dell’identita’
personale e sociale, costitutiva dell’esperienza di se’ e del sistema di
conferme, ricompense e riconoscimenti su cui si poggia.
br>Le psicoterapie non sono sempre in grado di sostituirsi al valore
dell’esperienza tossicofilica e di incidere significativamente sulla
riorganizzazione dell’identita’ poiche’ essa ha un decorso prolungato o
breve a seconda delle sostanze utilizzate, del tipo di abuso e di altre
caratteristiche ambientali e personali.
A cura della Dott.ssa Nicoletta Filella